Negli anni trenta, gli scienziati avevano determinato che la temperatura della corona solare doveva essere di un milione di gradi Celsius a causa della maniera in cui risaltava nello spazio (quando vista durante un’eclissi totale). Studi eseguiti con lo spettroscopio confermarono questo livello di temperatura. A metà degli anni cinquanta il matematico britannico Sydney Chapman calcolò le proprietà che doveva avere un gas a quella temperatura e determinò che era un conduttore di calore tale che doveva estendersi grandemente nello spazio, ben oltre l’orbita della Terra. Sempre negli anni ’50 lo scienziato tedesco Ludwig Biermann studiò le comete e il fatto che la loro coda puntava sempre in direzione opposta al Sole. Biermann postulò che questo avveniva perché il Sole emetteva un flusso costante di particelle che spingevano lontano alcune particelle ghiacciate della cometa, formandone la coda.
Le particelle solari compongono il vento solare e sono principalmente protoni ed elettroni di bassa energia emessi dagli strati più esterni del sole (la cromosfera) con velocità intorno ai 400 km/s che equivalgono ad energie dell’ordine del KeV. Questa condizione si chiama sole quieto. Il vento solare proviene direttamente dalla corona solare, che è uno strato di gas ionizzato (plasma) con temperatura dell’ordine di 10 milioni di gradi. Negli anni ‘50 si capì che la gravità solare non era sufficiente a mantenere questo plasma legato al sole e che quindi doveva essere in continua espansione supersonica e pervadere l’intero sistema solare.
Corona solare osservata durante un’eclissi (26 Febbraio 1998, Guadeloupe, Christian Viladrich, SAF http://www2.saf-lastronomie.com/accueil.html). La forma irregolare della corona è data dai campi magnetici solari che strutturano il plasma solare.
La traiettoria delle particelle solari è influenzata dalla rotazione del sole. Analogamente ad un annaffiatoio rotante, la traiettoria segue…
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